Se ti dicono che non è da te, allora è esattamente la cosa giusta da fare.

Se ti dicono che non è da te, allora è esattamente la cosa giusta da fare.

Se ti dicono che non è da te, allora è esattamente la cosa giusta da fare.

Nella moda, come nella vita, ci sono due strade: quella tracciata dagli altri e quella che scegli tu. Il genderless è molto più di una tendenza: è un atto politico, estetico e personale. È la rivolta silenziosa (o a volte urlata) di chi si rifiuta di farsi definire da un'etichetta che non ha scelto.

PERCHÉ GENDERLESS NON È UNA MODA, MA UN'ESIGENZA
Nella società odierna, parlare di stile senza parlare di identità è impossibile. L’abbigliamento, gli accessori, i dettagli che scegliamo non sono semplici ornamenti: sono bandiere. E il genderless, in questo contesto, è un linguaggio universale che parla di libertà, autodeterminazione e rottura degli schemi.

Non è un caso che oggi il design inclusivo e fluido sia al centro di collezioni, sfilate e campagne. Sempre più persone – specialmente le nuove generazioni – rifiutano binarismi imposti e cercano forme di espressione autentiche, personali, anche contraddittorie. Perché se l’identità cambia, anche lo stile deve poter mutare, senza gabbie.

DA DOVE ARRIVA QUESTA RIVOLUZIONE?
Anche se il termine “genderless” è relativamente recente, i suoi precursori sono ovunque nella storia della moda. Coco Chanel, che negli anni ’20 sottrasse il pantalone all’uomo e lo regalò alle donne. David Bowie e Grace Jones, icone androgine che hanno scardinato regole visive e culturali. Rick Owens, Rad Hourani, Yohji Yamamoto, fino ad arrivare a marchi contemporanei come Telfar o Harris Reed: tutti hanno scomposto e ricomposto il concetto di genere attraverso il design.

LO STILE NON È UNIFORME, È UN’ARMA
Il genderless non significa essere neutri, ma esattamente il contrario: essere liberi. Liberi di giocare, cambiare, mescolare, esagerare o semplificare. E DISPETTI lo sa bene. Ogni gioiello non ha un destinatario previsto, perché chi indossa DISPETTI non si fa scegliere: sceglie. Con ironia, con provocazione, con gusto (a volte discutibile, e va benissimo così).

Non esiste modo giusto di esprimersi, esiste solo esprimersi.

E allora…
FALLO PER DISPETTO. ANCHE OGGI!!

#DISPETTI

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